Incantazioni E Anatomie Dello Spirito

Felicién Rops e Riccardo Mannelli

Da Domenica 29 Marzo a Domenica 28 Giugno 2015 -
Palazzo Ducale - Urbino (PU)

Incantazioni e anatomie dello spirito Felicién Rops e Riccardo Mannelli

dal 29 marzo al 28 giugno 2015 spazi del Castellare di Palazzo Ducale - Urbino (PU)

L’insieme di lavori esposti in questa mostra può sembrare al primo sguardo una sorta di mia piccola “antologica” e in qualche modo lo è, visto che si tratta di disegni e dipinti realizzati nell’arco degli ultimi quindici anni, appartenenti a cicli e periodi creativi molto diversi tra loro.

Il senso e la chiave di lettura di questo assemblaggio stanno tutte nella convivenza (e connivenza) espositiva con Felicien Rops. Da parte dei curatori, Luca Arnaudo e Matteo Ghirighini (quest’ultimo anche titolare, insieme a Filippo Rotundo, della Philobiblon Gallery di Roma) c’era infatti l’intenzione di accostare una buona parte della produzione di due artisti, nati a più di un secolo di distanza l’uno dall’altro, per dimostrarne le similitudini e in qualche modo la complementarietà. Non tanto sul piano formale o stilistico, quanto e soprattutto su quello espressivo e contenutistico.

Avendo avuto una formazione da autodidatta so benissimo l’importanza che ebbe per me la scoperta, fortunosa e accidentale, dell’opera di Rops. Ero intorno ai vent’anni, primi anni settanta, e mi dibattevo, tormentandomi di radicalismi come si fa da babbei a quell’età, tra una possibile carriera artistica di pittore e incisore e un percorso di disegnatore satirico e mediatico, che all’epoca avevo cominciato a praticare e che mi attraeva moltissimo. Le due possibilità mi apparivano antitetiche, inconciliabili… Poi un giorno su una bancarella incappai in un libricino sbertucciato che appena aperto mi esplose in faccia: era Rops. Una serie di bombe visive, una dietro l’altra, diversissime tra loro ma tutte egualmente deflagranti. Pur già orientato com’ero verso una figurazione più che espressionista, eccessiva al limite della sopportazione, non avevo mai visto niente del genere…nemmeno nei miei contemporanei più “malati” o “maledetti”, come solitamente venivano definiti e che a me appassionavano tanto.

Una innocente sfacciataggine nel rappresentare le cose per quello che sono, commistionata a una potenza espressiva e una padronanza del disegno, da lasciarmi di stucco. Sfogliai subito le note biografiche: pittore, incisore, illustratore, disegnatore satirico, inventore di testate umoristiche e di costume… In pratica quella vita poteva diventare la mia, bastava solo la smettessi coi tormenti babbei.

Mi ero già appassionato ad artisti “contaminati” dalla moderna necessità della comunicazione e della diffusione mediatico-editoriale: primi fra tutti, nell’800, Toulouse Lautrec e Honorè Daumier, poi tutta l’ esperienza della Secessione viennese con Klimt e Schiele e poi il Bauhaus, Klee, George Grosz, Otto Dix fino ai nostri Vespignani e Domenico Gnoli. Rubando un po’ a tutti questi e a tanti altri (Hopper, per esempio, o David Hokney, per non parlare di Norman Rockwell…), prima di imbattermi in Rops non avevo ancora capito che poteva non esserci distinzione tra il lavoro fatto per essere esposto in galleria o in spazi museali, e quello fatto per essere riprodotto e diffuso mediaticamente…nemmeno nei contenuti! Bastava semplicemente osare.

Il bello di tutta la faccenda è che i due curatori che vennero a propormi la mostra erano perfettamente all’oscuro di questi miei trascorsi di “intimità” (ma sarebbe più appropriato “conoscenza carnale”) con Felicien Rops, e rimanemmo tutti piacevolmente sorpresi da questa coincidenza. Da parte mia, con la duplice reazione del bambino che viene scoperto con le mani nella marmellata: “ oddìo m’hanno beccato!” e “finalmente si sono accorti quanto mi piace ‘sta roba!”.

Per l’occasione, d’accordo con Arnaudo, Ghirighini e Rotundo, ho deciso di realizzare anche un paio di lavori dedicati esplicitamente a Rops, visto che negli anni avevo già fatto delle rivisitazioni delle sue opere. Quindi sono esposti, tra gli altri, “La cena degli stressati” ispirata a “La cena degli Atei”, e “PornoVitality” ispirata alla famosissima incisione “Pornocratie”.

Infine, Vittorio Sgarbi dopo aver visto Rops+Mannelli, ha deciso di portarla nelle sale del Palazzo Ducale di Urbino e mi ha proposto di realizzare anche un paio di miei omaggi alla “Cleopatra” di Artemisia Gentileschi, esposta nelle stesse sale: sono nate così “ Cleo, regina del Burlesque” e “ Cleopatra oggi non muore”, che si sono aggiunte alla mostra.

30 marzo/28 giugno ore 9.00 -13.00 e 15.00-19.00. Festivi: orario continuato 9.00/19.00 Costo del biglietto: 5€ che comprende l’ingresso alla mostre Artemisia Gentileschi. Cleopatra Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito Prospero Fontana. Resurrezione

Presentando il biglietto di ingresso alle mostre, si avrà uno sconto di 1€ per l’entrata al Museo “Bella Gerit” – Museo Archeologico e dell’Armeria Ducale del Montefeltro – Fortezza Albornoz (2€ anziché 3€)

Informazioni Turistiche / Tourist Information +39 0722 – 2613 / +39 0722 – 2631 Email: redazione.cittaurbino@gmail.com

Incantazioni e anatomie dello spirito Felicién Rops e Riccardo Mannelli

dal 29 marzo al 28 giugno 2015 spazi del Castellare di Palazzo Ducale - Urbino (PU)

Negli spazi del Castellare di Palazzo Ducale fino al 28 giugno 2015 è allestita la mostra “Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito”: le incisioni di Felicién Rops (1833 – 1898) con i suoi raffinati soggetti erotici, che saranno abbinati alle illustrazioni, con medesimo tema, dell’autore contemporaneo Riccardo Mannelli (1955).

«Già solo a considerare le rispettive traiettorie esistenziali appare destino che Rops e Mannelli s’incontrassero in una mostra -si legge nel catalogo- tante e tali sono le affinità tra le vite dei due che, pur tese a quasi un secolo di distanza, viene da considerarle perpendicolari più ancora che parallele. Le similitudini spirituali risuonano sin nelle origini personali: provinciali entrambi, se ne sono andati ciascuno a stabilire il proprio genio nelle capitali del mondo più a tiro, Parigi e Roma, nella vita della grande città preservando gelosamente una genuinità e un gusto per il guaio, la battuta di spirito, tipici dei luoghi piccoli e periferici, dove la vita può ancora attingere a una dimensione minimamente mitologica grazie all’ingenuità che vi residua. Anche gli spiriti sulfurei che contraddistinguono i lavori del belga e dell’italiano hanno trovato la medesima via per raffinarsi e depositare, ovvero la satira».

Mostre Urbino

30 marzo / 28 giugno ore 9.00 -13.00 e 15.00-19.00.

Festivi: orario continuato 9.00/19.00

Costo del biglietto: 5€ che comprende l’ingresso alla mostre

Artemisia Gentileschi. Cleopatra

Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito

Prospero Fontana. Resurrezione

Presentando il biglietto di ingresso alle mostre, si avrà uno sconto di 1€ per l’entrata a “Bella Gerit” – Museo Archeologico e dell’Armeria Ducale del Montefeltro – Fortezza Albornoz (biglietto intero: 3 €)

Informazioni Turistiche / Tourist Information

+39 0722 – 2613 / +39 0722 – 2631