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Aprile 2024
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Numero Evento: 21160281
Eventi Mostre
Scatta La Notizia
Storie Di Quartiere Attraverso L' Obiettivo Di Giovani Studenti
Date:
Dal: 04/02/2017
Al: 04/02/2017
Dove:
Logo Comune
Via Atripaldi, 42
Campania - Italia
Contatti
Tel.: 02/91.33.98.11
Fonte
Marella Brunetto
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento

Scatta La Notizia

Storie Di Quartiere Attraverso L' Obiettivo Di Giovani Studenti

Sabato 04 Febbraio 2017 - dalle ore 11:45
I.s.i.s. Rosario Livatino - Via Atripaldi, 42 - San Giovanni A Teduccio - Napoli (NA)

Scatta La Notizia - Napoli

Inaugura la mostra dedicata al progetto
“SCATTA LA NOTIZIA”

Sabato 4 febbraio ore 11.45
Presso l’I.S.I.S. Rosario Livatino di San Giovanni a Teduccio
Via Atripaldi 42 Napoli

Tony Gentile ospite d’eccezione all’inaugurazione della Mostra presso l’I.S.I.S. Rosario Livatino, di San Giovanni a Teduccio, Via Atripaldi 42, Napoli

Il fotoreporter Tony Gentile, autore di quella  foto divenuta icona  della rinascita della Sicilia contro la mafia, partecipa all’inaugurazione della Mostra che dà vita agli scatti dei giovani fotoreporter del progetto “Scatta la Notizia”. I 17 studenti del quartiere della periferia orientale di Napoli, hanno potuto scoprire il mondo della comunicazione visiva al fianco di un insegnante d’eccezione come Pietro Masturzo, vincitore del prestigioso premio World Press Photo of the Year nel 2010.

La mostra collettiva “Scatta la Notizia” dei ragazzi dell’Istituto Superiore di Napoli, intitolato al giovane giudice ucciso dalla mafia, Rosario Livatino, è il risultato finale di un programma di Responsabilità Sociale sul fotogiornalismo, organizzato da Photolux e Neapolis.Art e realizzato grazie al supporto di Canon.

Scorci di vita ordinaria, che spesso passano inosservati: il mercato, un murales, un campetto di calcio, i pescatori. Le foto di Alessio, Ciro, Emanuele, Davide, Eduardo, Francesca, Giorgia, Giusy, Ivan, Luca, Mariarosa, Martina, Mattia, Michele, Rosalba, Sabrina e Sabatino trasmettono una storia che interpreta la realtà che li circonda con le sue contraddizioni e i suoi vizi. L’istituto superiore nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli, ha dato spazio alla voglia di raccontare per insegnare a usare la macchina fotografica e scoprire il linguaggio universale delle immagini. Un’opportunità per far conoscere il mondo dell’informazione sia come forma di espressione, che come possibile sbocco professionale per il futuro.

Gli scatti fotografici degli studenti saranno ospitati presso strutture museali comunali e, attraverso un itinerario  in altre scuole dell’area Vesuviana, con l’obiettivo di condividere l’esperienza e indurre altri giovani  alla sperimentazione della narrazione per immagini. Un racconto che non necessità di doti linguistiche o grammaticali, ma che può essere guidato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare.  

“Abbiamo aderito al progetto con grande entusiasmo, Canon è da sempre attenta nei confronti delle giovani generazioni, in particolare, per tutti coloro che si trovano ad affrontare situazioni difficili. E’ motivo di orgoglio per noi mettere a disposizione la nostra tecnologia – avvalendoci della collaborazione di professionisti e realtà straordinarie come Photolux e Neapolis.Art -  per dare la possibilità di acquisire conoscenza, stimolare interessi e creatività, far emergere un talento, particolarmente in contesti dove le opportunità per i ragazzi sono più scarse. In questa occasione ci siamo trovati di fronte a tanto entusiasmo, passione e bellezza, ma anche a grande valore in termini di contenuti delle immagini dei giovani fotogiornalisti di San Giovanni a Teduccio. Il progetto si inserisce perfettamente nella filosofia Kyosei di Canon – Vivere e lavorare insieme per il bene comune – che ci ha portato a sostenere nel corso degli anni numerose iniziative affini“ Daniela Valterio Environment, Quality & Product Safety Manager Sustainability Group Canon Italia.

Lo sguardo del fotoreporter

“Io San Giovanni a Teduccio l’ho sempre guardata dall’alto, da quel chilometro o due di raccordo autostradale che passa sopra il quartiere e che percorro in macchina per entrare e uscire da Napoli. La posizione sopraelevata concede una carrellata veloce sui serbatoi di benzina della Q8, da un lato e sulle vecchie ciminiere che svettano tra i capannoni industriali, dall’altra. Quando il traffico è lento, però, hai il tempo di distinguere qualche dettaglio in più: questo capannone è dei cinesi, lì ci sono i rom, lì le prostitute, quell’edificio deve essere abbandonato mentre lì ci sono dei panni stesi, deve sicuramente viverci ancora qualcuno. Quando la guardi da qui su, San Giovanni, non puoi che immaginarla come una periferia triste, abitata da un’umanità senza speranza, ancor più se quel panorama lo associ alle immagini che ci forniscono tv e giornali nelle loro pagine di cronaca nera. Da tempo mi dicevo che se avessi avuto la possibilità di tornare a Napoli per fotografare la città sarei partito proprio da lì, dalla periferia orientale, dai margini del porto. E probabilmente avrei iniziato il mio lavoro guidato dal pregiudizio, spendendo intere giornate cercando di soddisfare la mia immaginazione, alla ricerca di quello che volevo trovare.

Magari col tempo e con una buona guida, ci sarei riuscito a raccontare questa periferia in modo dignitoso, ma sempre con gli occhi del visitatore esterno, di chi ha il privilegio dell’accesso e della libertà di uscirne non appena si è soddisfatti. C’è privilegio più grande, per chi è curioso di conoscere il mondo, di utilizzare una macchina fotografica per incontrare gli altri e raccontare le loro vite? Si: incontrare 17 ragazzi con la voglia di raccontarsi e di raccontare il luogo in cui abitano, di accompagnarti e mostrartelo dal vivo, di riscattarlo e restituirtelo con il proprio sguardo.

Questo è il grande privilegio che mi hanno donato gli studenti della Rosario Livatino, affidandomi la loro visione di se stessi in una serie di fotografie che compongono un lavoro collettivo onesto, emozionante, oltre che di grande valore documentario. Il frutto della ricerca che hanno depositato nelle mie mani è un manifesto di appartenenza a una periferia che di certo non è il luogo in cui tutti sogniamo di vivere, ma è pur sempre casa, è l’origine, non la fine, fermento non rassegnazione. Seguire questo progetto è stata un’esperienza nuova e meravigliosa: trovarsi dal punto di vista insolito di guardare chi guarda è una fortuna che non capita spesso. Ora abbiamo il dovere, insieme a chi ha reso possibile tutto ciò, di custodire e mostrare, a quanti credono che le periferie siano un non-luogo, la visione che questi ragazzi ci hanno affidato.”

Pietro Masturzo

Attraverso questo interessantissimo progetto gli studenti dell’istituto Rosario Livatino si sono cimentati in due delle cose che più mi stanno a cuore: l’impegno civile e la fotografia.

Grazie all’aiuto di Pietro Masturzo hanno sicuramente appreso le tecniche per realizzare buone foto e per indagare, scoprire e comunicare attraverso l’obiettivo di una fotocamera ma quello che è ho percepito maggiormente, attraverso le immagini realizzate, sono i loro sentimenti. L’amore e anche l’odio per un quartiere, per una periferia che, come tutte le periferie del mondo, li costringe ad un’emarginazione coatta. Emarginati soprattutto da chi da sempre, attraverso scelte urbanistiche e politiche scelerate, li vincola in luoghi tristi senza servizi, senza verde senza luoghi naturali di aggregazione. Alcune di queste fotografie parlano proprio di questo, dell’amore e dell’odio che questi giovani sentono per il luogo in cui sono nati e in cui vivono e dal quale forse un giorno sperano di fuggire.

Dall’amore scaturisce l’odio e l’odio genera rabbia e la rabbia di questi giovani deve essere trasformata in energia positiva. Questo progetto credo che abbia realizzato anche questo, incanalare l’energia fresca, bella e creativa di questi studenti in un desiderio di raccontarsi per quello che veramente sono e non per come sono spesso descritti da superficiali racconti televisivi. Un desiderio di ribaltare la posizione geografica del loro quartiere, non più periferia tra le periferie, non più bronx ma centro del loro mondo, centro delle loro speranze, dei loro sogni che mi auguro sappiano realizzare, forse anche con l’aiuto della fotografia.”

Tony Gentile - fotoreporter

“È stata una scelta di passione, inventiva e coraggio il mio ritorno a Napoli, un impegno costante a voler re-investire per riscattare la mia città e la sua cultura. Dar forma a un progetto sociale è stato per anni un mio sogno da realizzare e ritornare, dopo una lunga esperienza altrove, una mia forte volontà. Scatta la Notizia è un progetto che ho voluto lanciare come segno del mio amore per la città, a sostegno di inizative solidali sul territorio. E l’entusiasmo con cui hanno risposto i ragazzi di San Giovanni è nei loro scatti che, densi di quella passione tipica di chi ha voglia di scoprire il mondo e migliorarlo, hanno fatto diventare il mio sogno realtà.”

Rossella Paduano – Presidente  di Neapolis.Art

“L’esperienza di Scatta la Notizia è stata molto entusiasmante con  risultati eccezionali e davvero inaspettati. Aver  scelto come docente Pietro Masturzo, ha determinato la buona riuscita del programma: le sue grandi doti comunicative attraverso una Fotografia di qualità sono state delizie agli occhi dei nostri studenti. Abbiamo voluto che il programma si estendesse rispetto al progetto iniziale, affinché i ragazzi vivessero un’esperienza da portarsi dentro, per tutta la vita, che vada oltre la Fotografia. La Fotografia, appunto, quel mezzo straordinario per osservare la vita e tutto ciò che ci circonda, con occhi più attenti e critici. Come dicevo, i nostri ragazzi hanno avuto la possibilità non solo di vivere un’esperienza fotografica accanto ad uno dei nomi più importanti del fotogiornalismo italiano, ma di vedere anche il frutto del loro lavoro finalizzato in una mostra che diventerà itinerante e con una visibilità internazionale. E infine l’ occasione, nata sul  finire del progetto, di assistere ad un dibattito con Tony Gentile, il fotografo italiano che più di tutti ha un legame fra la sua storia professionale e la persona alla cui memoria è intitolata la Scuola che frequentano, il Giudice Rosario Livatino.”

Enrico Stefanelli – Direttore Artistico Photolux

Scopri qui tutti gli altri comunicati dedicati al progetto “Scatta la Notizia”

Per ulteriori informazioni:
Prima Pagina – Tel: 02/91.33.98.11
Viviana Viviani (viviana@primapagina.it)
Francesco Petruzzi (francesco@primapagina.it)



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    Data ultimo aggiornamento pagina 2017-02-01 13:37:48
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