Fire Di Sdazz
15 e 16 ottobre 2023
Barricella
Alla “fiera dei setacci”, utensili utilizzati per selezionare le farine, spazio ai cibi della tradizione: caldarroste, mistocchine, castagnacci, salsiccia nostrana. Uno spazio è dedicato ai dolci baricellesi: anche quest'anno le volontarie della frazione Boschi sono presenti coi loro assaggi e vendita di biscotti, raviole, pesche e l'immancabile "brazadèla" (ciambella) da intingere nel vino rosso.
Dell'antica festa dei setacci la sagra di Baricella conserva l'usanza del ritrovarsi tutti insieme per le vie del paese e sentirsi parte di una collettività che non rinuncia alla qualità del vivere, ai rapporti umani e neppure agli antichi sapori della gastronomia baricellese.
La fiera si rinnova da oltre tre secoli, grazie alla volontà di ricordare le tradizioni e piccoli spaccati di cultura popolare che sono ancora oggi, modificati nel tempo, alla base di tantissime cose. Alla fiera si trovava “al sdazèr”, simbolo grafico della manifestazione, ovvero colui che vendeva i setacci per setacciare la farina da conservare e per fare il pane in inverno. Questa originaria vocazione commerciale è oggi mantenuta ed unita ad un interesse per l'intrattenimento con iniziative culturali, ricreative, spettacoli musicali e teatrali.
Teatro delle grandi bonifiche che, tra il Settecento e il Novecento, hanno portato a coltura paludi e acquitrini del territorio, Baricella è un fiorente comune agricolo, produttore di grano e di cereali. La farina quindi era di uso quotidiano tra le arzdoure, le vigorose reggitrici dell'antica casa contadina. Setacciata sul tagliere, la farina veniva unita alle uova fresche raccolte nel pollaio, da cui nasceva la sfoglia e gli innumerevoli prodotti, dolci e salati, della cucina tradizionale bolognese.
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