A Teresa Nicoletti e Salvo Gennaro conferito il Premio Arte Pentafoglio 2017
Medici entrambi e impegnati artisticamente in discipline diverse sono stati insigniti dalla Console d’Austria Irene Salcher il 5 Aprile a Palazzo di Città di Palermo alla presenza del Patron Paolo Battaglia La Terra Borgese.
Mezzosoprano lirico-drammatico di fama mondiale, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Ufficiale della Repubblica Italiana, Compositrice, medico specialista in Audiologia, il Maestro Teresa Nicoletti, unica al mondo ad avere composto quattro inni ufficiali istituzionali, è definita la “compositrice degli inni”. RAI ed Emittenti di Stato estere hanno trasmesso molte sue composizioni eseguite pure in tutto il mondo in diverse lingue: russo, arabo, cinese, inglese, romeno ed altre. Ha cantato in tutti i continenti della Terra, nelle più prestigiose sale da concerto e nei più importanti teatri d’opera d’Europa, degli Stati Uniti d’America, di Asia, Medio Oriente, Sud America, Australia e Africa. Tre cittadinanze d’onore in curriculum, le è stata pure consegnata la Chiave della Città di Lodi, New Jersey (USA).
Ha composto diversi brani per orchestra, da camera strumentali e vocali, arie sacre, romanze e l’Inno Ufficiale dell’Ordine dei Cavalieri Templari.
Per i materiali utilizzati nel fare arte, ossia dipingere attraverso una nuova tecnica pittorica certamente in simbiosi lirica con la sua professione di medico odontoiatra, Salvatore Gennaro
con l’uso dei siliconi (utilizzati per le impronte), con l’impiego delle resine liquide e semisolide (utilizzate per fare otturazioni e denti provvisori), col valersi dei cementi fluidi a base resinosa e degli alginati (per prendere altro tipo di impronte), ha dato vita alla Odont’art, un sistema pittorico di nuova scuola attraverso il riciclo dei materiali che restituisce un effetto plastico di particolare preziosità e raffinatezza ai dipinti, siano questi su tela che su altri supporti.
PALERMO | A MELINDA MICELI IL PREMIO ARTE PENTAFOGLIO 2017 PER LA CULTURA
Diretto ad elargire premi e onorificenze a Capi di Stato e di Governo, vertici delle Istituzioni Civili e Militari, Artisti, Letterati e Scienziati di chiara fama, eccellenti operatori commerciali ed economici, alti prelati e comuni cittadini che, spesso nell’ombra, si sono impegnati nel volontariato in difesa dei diritti umani, della legalità e della pace, a Palermo, sabato 12 Agosto 2017, presso il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri, con l’unanime approvazione della Commissione Giudicatrice, alla presenza dell’avv. Salvatore Sansone, direttore del Museo, unitamente alla presenza del Sindaco del Comune di Castronovo di Sicilia, dott. Francesco Onorato, sono state conferite le Insegne del Premio Arte Pentafoglio a Melinda Miceli nel corso di una cerimonia curata dalla Madrina Angela Carrubba Pintaldi, Prefetto di Premio Arte Pentafoglio, artista e disegnatrice gioielli e accessori per Giorgio Armani, Diego della Valle, Chloé, Karan e le Rothschild. Queste le motivazioni: riconoscimento a Melinda Micelli, perché spicca tra le maggiori saggiste nel panorama nazionale italiano ed oltre, per le sue autentiche, ricercate pubblicazioni letterarie sull'arte, la storia, l'urbanistica e la simbologia. Plurilaureata, giornalista, scrittrice, critica e storica dell’arte, le sue fatiche sono apprezzate e indiscusse dal mondo accademico internazionale. Farà a lungo strada l’energia morale, la forza del progetto e il pensiero della Miceli, che avvicinano i cittadini all’arte a alla cultura, che sono simbolo di tutti, ed insegnano a combattere per la dignità e la libertà. Senza arrendersi, Miceli, trasmette tutto questo ai giovani costruendo speranza e fraternità. Intervistato il presidente Paolo Battaglia La Terra Borgese sul riconoscimento di Premio Arte Pentafoglio a Melinda Miceli: “Tracciare un profilo della studiosa Melinda Miceli è utile a certificarne prima di ogni altra cosa la percettibilità e la competenza nell’affrontare questioni cruciali per la filosofia dell'arte, la storia, l'urbanistica e la simbologia. In taluni studi più recenti, Miceli approfondisce il problema dei rapporti tra condizione, diritto e religione nella società, con significativa attenzione all’ambiente dell’individuo e alla tutela dei suoi diritti per l’accrescimento e la sua estensione spirituale. Dal punto visuale della scienza sociale, Miceli cerca di ridare valore al ruolo della comunicazione simbologica, distinguendone l’urgenza. Cioè promuove una attesa politica ed una tangibilità storico-mistica: ci farà a lungo strada l’energia morale, la forza del progetto e il pensiero della Miceli, che avvicinano i cittadini all’arte a alla cultura, che sono simbolo di tutti, ed insegnano a combattere per la dignità e la libertà, quella libertà che impaurisce chi la cerca in gerarchie dominanti, ma non fa spavento a chi la rintraccia prima di tutto in sé stesso. La libertà è dunque autodecisione dell’individuo, rifiuto del campo diminuito di chi non è schiuso al pluralità dei valori. L’albero della conoscenza, nel bene e nel male, è un valido posto di osservazione dell’apprendimento dei valori adottato da Miceli. Non confonde il principio del dubbio con quello di verità, ed esprime l’occorrenza della solitudine del singolo dinnanzi al sentimento delle proprie azioni, una percezione etica che affida all’attività intima umana la possibilità di coniugazione del significato di giusto e ingiusto e, al contempo, anche la non categoricità di tale ripartizione. Considerare la simbologia come oggetto di una scienza del dubbio implica per Miceli una sorta di approvazione della condizione umana. È in tale cornice che si profila, la nervosamente difficile quanto suggestiva, l’intuizione della Miceli, come esteta, nel senso che il caposaldo ultimo è da ricercarsi non nel principio del dovere essere ma in quello del piacere che non esclude il volume metafisico.”
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