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Aprile 2024
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Numero Evento: 21168774
Eventi Mostre
Le Mummie A Rovigo
Importante Mostra In Palazzo Roncale
Date:
Dal: 13/04/2018
Al: 01/07/2018
Dove:
Logo Comune
Veneto - Italia
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Fonte
Ufficio Stampa Studio Esseci
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
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Le Mummie A Rovigo

Importante Mostra In Palazzo Roncale

Da Venerdì 13 Aprile a Domenica 01 Luglio 2018 -
Palazzo Roncale - Rovigo (RO)

Le Mummie A Rovigo - Rovigo

Le due mummie conservate all'Accademia dei Concordi saranno oggetto di un una complessa indagine scientifica prima di essere esposte, per un restauro condotto di fronte al visitatori, dal 13 aprile al primo luglio in una importante mostra in Palazzo Roncale. 
In essa, accanto a "Meryt" e "Baby" - i nomignoli attributi alle due mummie - saranno esposti i reperti dell'intera Collezione Valsè Pantellini, forte di più di 500 pezzi.

Per molti sarà una sorpresa scoprire che a Rovigo, ed esattamente nei grandi depositi dell'Accademia dei Concordi, si conserva la collezione di reperti egizi numericamente più consistente del Veneto. Primato non da poco se si tiene conto che il Veneto è stato terra di Giovanni Battista Belzoni e di figure come il rodigino Giovanni Miani, esploratore delle sorgenti del Nilo.

Tra il 1878 e il 1879, l'arrivo a Rovigo dei 5 capienti cassoni zeppi di reperti egizi, provenienti da Alessandria d'Egitto, risultò il frutto di una fortunata coincidenza, oltre che della volontà dei responsabili dell'Accademia di arricchire le collezioni della loro istituzione. 
Il caso è incarnato dalla figura di Giuseppe Valsè Pantellini (Rovigo 1826 - Fiesole 1890). Questo rodigino, in esilio a causa della partecipazione ai moti d'insurrezione del Polesine nel 1848, trovò rifugio al Cairo. Qui prese in gestione, e poi in possesso, il Grand Hotel. La struttura, rinominata New Hotel, diventa, per la posizione strategica e per le doti organizzative di Valsè Pantellini , un punto di riferimento per i viaggiatori del tempo, nobili, agenti dei consolati e ricchi provenienti da tutto il mondo. Al Grand Hotel del Cairo si aggiunge presto l'elegante Hotel d'Europe, altra meta fondamentale per i viaggiatori in arrivo o transito e, soprattutto, per alcuni egittologi di grande fama, quali Auguste-E'douard Mariette e Gaston Camille Charles Maspero.
In occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez, Valsè Pantellini viene scelto dal Vicerè d'Egitto per alloggiare e assistere gli illustri ospiti internazionali. 
È tale la fama dell'imprenditore, che, nel 1877, l'allora Presidente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, Lorenzoni, si rivolge, al talentuoso concittadino nel tentativo di realizzare un museo egizio nella città natale.
Appello accolto dal Pantellini che, tra il 1878 e il 1879, riunisce e invia a Rovigo i preziosi reperti tanto ambiti. In Accademia, alla donazione Valsè Pantellini vanno poi ad aggiungersene altre di minore consistenza: un numero imprecisato di reperti dal Basso Egitto da parte di Lodovico Bassani, sette frammenti di statuette donate dall'ingegner Eugenio Piva nel 1893 e sette reperti appartenuti alla famiglia Silvestri.

Le due mummie, una di giovane donna ("Meryt") e l'altra di un ragazzo ("Baby"), reperti di punta della donazione Valsè Pantellini, vennero conservate in una teca nella posizione che avevano al loro arrivo dall'Egitto: "Baby" adagiato su "Meryt", quasi come se la donna, anche nell'Oltretomba, volesse proteggere il cucciolo d'uomo.

Per gli esami cui i due reperti saranno sottoposti, Meryt e Baby saranno per la prima volta separati. L'una a l'altra delle mummie rodigine saranno oggetto di una precisa campagna diagnostica che prevede la loro la datazione col metodo del carbonio C14, la tomografia computerizzata (TAC), la scansione con laser scanner 3D. Il prelievo dei campioni sarà effettuato negli ambienti dell'Accademia da personale specializzato; subito dopo le mummie saranno trasferite presso la struttura ospedaliera di Santa Maria della Misericordia, per la TAC.
L'importanza dell'operazione è evidente ed errori non sono concessi. 

Perciò per gli interventi sulle due mummie sono stati mobilitati i maggiori specialisti.
La curatela scientifica è stata affidata al gruppo di lavoro Egitto Veneto, con il coordinamento del prof. Emanuele Ciampini e della dott.ssa Paola Zanovello, che ha studiato e catalogato, negli anni passati, il fondo archeologico dell'Accademia dei Concordi di Rovigo.
Partner del progetto sono l'Università degli Studi di Padova e l'Università Ca' Foscari di Venezia, che assicurano il supporto scientifico nei vari settori di competenza: medicina e antropologia, in particolare, essendo due corpi umani l'oggetto di studio. Alla ricostruzione tridimensionale dei corpi provvederanno gli specialisti dell'Università di Padova.
Infine sui tessuti delle bende che avvolgono il corpo e su quelli che lo accompagnano, andrà fatta una campagna diagnostica che comprenda la datazione al carbonio e che sarà eseguita dal laboratorio di riferimento del Museo Egizio di Torino.

A conclusione di questa complessa fase di indagine, sarà avviato il restauro di Meryt e Baby. L'intervento è stato affidato a Cinzia Oliva, tra i massimi esperti in Italia del settore, attiva presso il Museo Egizio di Torino e con una pregressa esperienza molto importante: in particolare ad inizio del 2017 ha curato il restauro aperto della Mummia di Usai presso i Musei Civici di Bologna, riscuotendo un importante successo di pubblico e critica.

Per scelta di Accademia dei Concordi e di Fondazione Cariparo, che per questo importante evento si sono avvalse della collaborazione tecnica di Arcadia Arte, il restauro sarà aperto al pubblico e avverrà in Palazzo Roncale dove diverrà il fulcro attivo di una esposizione che presenterà ai visitatori l'intera Collezione Egizia rodigina.

La visita alla mostra "Le Mummie a Rovigo" diventa una esperienza davvero unica alla scoperta di una città e di un territorio dalle mille sorprese culturali, paesaggistiche e gastronomiche. Rovigo Convention & Visitors Bureau, in occasione dell'evento, promuove IDEEweekend per scoprire quel patrimonio artistico culturale presente nella città di Rovigo e nel Delta del Po, dove storia e natura, tradizione e innovazione sono espressione della ricchezza delle piccole destinazioni turistiche italiane.

Per informazioni: 
www.rovigoconventionbureau.com 
o scrivete a eventi@rovigoconventionbureau.com

Informazioni e prenotazioni: 
www.palazzoroverella.com


Meryt e Baby emergono dalla loro teca di cristallo
Emozione nei presenti per una
scena che esprimeva la massima tenerezza.


Rovigo. Negli ambienti preclusi al pubblico dell'Accademia dei Concordi, Meryt Baby oggi sono emerse dalla teca di legno e cristallo che per oltre un secolo è stata il loro moderno sarcofago. 
Le due mummie, l'una di una giovane donna, la seconda di un bambino o bambina, sono state estratte dalla loro teca dalla prof.ssa Paola Zanovello, Università degli Studi di Padova, e dal prof. Emanuele M. Ciampini, Università Ca' Foscari di Venezia, che con la collaborazione del gruppo di ricerca EgittoVeneto - dott.ssa Claudia Gambino, dott.ssa Giulia Deotto e dott. Martino Gottardo - sovrintendono alla "Operazione Mummie di Rovigo", integralmente finanziata, in stretto accordo con l'Accademia dei Concordi, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
L'emozione dei presenti, e tra loro il Presidente dell'Accademia professor Giovanni Boniolo, è stata enorme.
La scena che si è presentata ai loro occhi esprimeva, al massimo livello, tenerezza e protezione. 
Si racconta che il piccolo Baby fosse in origine supino sul corpo della giovane donna. Quasi a far intuire un rapporto di protezione mamma - figlio, uniti nel loro sonno eterno. 
All'arrivo a Rovigo, i due sono stati "separati" e Baby adesso riposa ai piedi di Meryt. Entrambi pronti ad essere separatamente esaminasti e studiati
E' "probabile" che, dopo il loro arrivo a Rovigo, la mummia di Meryt sia stata manomessa. Tutto fa pensare che sia stata interamente sbendata, forse per cercare gli amuleti che venivano frapposti tra i resti corporei e le bende. Queste ultime sono srotolate sul fondo della teca, in ordine che appare casule. I resti della ragazza sono ridotti a poco più che uno scheletro contornato da resti di pelle mummificata. Dalle poche tracce visibili sulle dita delle mani e dei piedi è chiaro che Meryt venne fasciata con cura e le sue braccia incrociate sul petto. 
A conservarsi meglio è il volto di Meryt, volto intorno al quale molto lavoreranno gli esperti.
Baby conserva ancora la forma di piccola mummia. Verosimilmente non lo si è ritenuto così importante da nascondere dei tesori e non lo si è violato. Il piccolo è ancora completamente bendato e coperto da un leggero sudario che non nasconde però la posizione delle braccia e i fragili polsi; due fiocchi, forse in origine rossi, gli cingono le spalle e le gambe.
E' certo lui, oggi, colui che potrebbe riservare le sorprese maggiori. Sia per capirne l'età, sia il sesso e il rango sociale. Gli esperti lasciano aperte tutte le ipotesi, compresa quella che la mummia possa essere di un non umano. Solo tac e controlli potranno stabilirlo.
Meryt e Baby sono giunti a Rovigo tra il 1878 e il 1879, all'interno di uno dei 5 capienti cassoni zeppi di reperti egizi, in arrivo da Alessandria d'Egitto.
A inviarli era un personaggio all'epoca famoso: Giuseppe Valsè Pantellini (Rovigo 1826 - Fiesole 1890). Questo rodigino, in esilio a causa della partecipazione ai moti d'insurrezione del Polesine nel 1848, trovò rifugio al Cairo. Qui prese in gestione, e poi in possesso, il Grand Hotel. La struttura, rinominata New Hotel, diventa, per la posizione strategica e per le doti organizzative di Valsè Pantellini , un punto di riferimento per i viaggiatori del tempo, nobili, agenti dei consolati e ricchi provenienti da tutto il mondo. Al Grand Hotel del Cairo si aggiunge presto l'elegante Hotel d'Europe, altra meta fondamentale per i viaggiatori in arrivo o transito e, soprattutto, per alcuni egittologi di grande fama, quali Auguste-Edouard Mariette e Gaston Camille Charles Maspero.
In occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez, Valsè Pantellini viene scelto dal Vicerè d'Egitto per alloggiare e assistere gli illustri ospiti internazionali. 
Era tale la fama dell'imprenditore, che, nel 1877, l'allora Presidente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, Lorenzoni, si rivolse, al talentuoso concittadino nel tentativo di realizzare un museo egizio nella città natale.
Appello accolto dal Pantellini che, tra il 1878 e il 1879, riunì e inviò a Rovigo i preziosi reperti tanto ambiti. E tra essi, Meryt e Baby, le due mummie, che vennero protette da una teca di cristallo.
Intorno a Meryt e Baby sono fiorite molte leggende popolari, evidentemente dettate dal fascino che le mummie e l'Egitto, adesso come allora, continuano a solleticare.
Da oggi una parte dei misteri comincia ad essere chiarita. Meryt e Baby saranno molto attentamente esaminati, prima all'interno dell'Accademia e poi anche all'Ospedale di Santa Maria della Misericordia dove i due saranno sottoposti ad una serie di esami medici, tac compresa. 
Alla conclusione di questi esami, di loro si prenderà cura Cinzia Oliva, tra i massimi esperti in Italia del settore, attiva presso il Museo Egizio di Torino. L'intervento della restauratrice sarà effettuato in un ambiente tecnologico, appositamente creato in Palazzo Roncale e, aspetto eccezionale, sarà eseguito in modo pubblico, ovvero sotto lo sguardo dei visitatori.
Nel frattempo l'equipe del professor Raffaele De Caro, della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell' Università di Padova, sui dati emersi dalla tac e su altri dati, ricostruirà le vere sembianze dei due.



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    Data ultimo aggiornamento pagina 2018-02-22 14:19:03
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