U Signuruzzu A Cavaddu

Domenica Delle Palme A Caccamo

Domenica 14 Aprile 2019 - dalle ore 09:00
Caccamo (PA)

PASSIONE  VIVENTE a Caccamo, U Signuruzzu a Cavaddu il 19 Aprile a Caccamo.

La sacra rappresentazione teatrale della passione  di Cristo è l’evento che avrà luogo nel centro storico di Caccamo a partire dalle 19,00 con l’entrata di Gesù in Piazza Duomo assieme  agli apostoli  ed al seguito oltre 100 figuranti fino alla condanna a morte.  Il corteo si snoderà  attraverso i vicoli, le vie e le piazze del suggestivo borgo medievale a luci spente.   La calda luce delle fiaccole creerà una idonea atmosfera lungo il percorso fino al Calvario.

La realizzazione dell’evento è del direttore artistico dottor  Dario Spatafora.

L’iniziativa è a cura dell’Associazione Artemide.

U  SIGNURUZZU  A  CAVADDU 

E’ una cerimonia di origine orientale che vanta il titolo della più antica  Tradizione

che si ripete  la “ domenica delle palme “ con bambini festanti con in mano ramoscelli d’ulivo che precedono l’ingresso in Paese di un chierichetto che rappresenta Gesù che cavalca un asinello bardato a festa ed infiorato.

LUI è il più piccolo degli aspiranti  “ russuliddi ”  in abito talare ed accessori di colore rosso. Tutti quanti, accompagnati dal pubblico e dalla banda musicale più antica d’Italia – perché vanta 225 anni – si fermano in 5 chiese per raggiungere  il piazzale antistante la Chiesa Madre dedicata a San Giorgio Martire, dove l’Arciprete accoglie solennemente  “ Gesù-chierichetto “ e poi,  durante la celebrazione della messa, vengono benedette le palme.

L’evento è curato ed organizzato dalla Parrocchia di San Giorgio Martire.

RIEVOCAZIONE  STORICA

Con l’intento di incentivare la conoscenza delle radici storiche, i principi  racchiusi nella storia medievale e valorizzare le bellezze artistiche locali, un corteo in costume d’epoca raffigurante la famiglia “Chiaramonte” con dame ed armigeri teatralizzerà la visita al Castello coadiuvato da alcune coppie di bambini (dai 9 ad 11 anni).   

Tutti insieme rievocheranno :  la “promessa di fede”, il “giuramento secondo l’antico codice”, “l’investitura con l’imposizione della spada” e quella  a damigella con “l’apposizione della ciambella”.

L’evento è curato dall’Associazione  culturale BC Sicilia per la valorizzazione e la salvaguardia dei Beni Culturali ed Ambientali – Sede di Caccamo.

 

 E  POICHE’  LA  SICILIA  E’  LA  REGIONE  PIU’  DESIDERATA  DAI  TURISTI  PER  LA  “CUCINA”,   CACCAMO   VI  PROPORRA’   LE  ECCELLENZE  TIPICHE DEL  PERIODO  :

 

“ SASIZZA  PASQUALORA “-  E’ l’antipasto più gustoso (ma attenzione a non esagerare)  prodotto con carne di maiale tritata con aggiunta di sale marino, pepe nero e bianco, peperoncino rosso  e finocchietto selvatico. L’impasto viene insaccato e fatto stagionare per 16/20 giorni. Viene consumata a fettine perché ha un fragrante profumo e  squisito sapore.

“ ATTUPATEDDI  CA  FRITTEDDA “ - Cioè a dire ditalini ovvero pasta fresca con un cocktail di verdure : fave, pisellini, carciofi, finocchietto selvatico, cipolla e pochissimo lardo. Le verdure vanno cotte a fuoco lento e senza  acqua, né di olio. Questo condimento va distribuito sulla pasta con aggiunta di olio biologico, sale, pepe ed una spolverata di ricotta salata grattugiata.

“ SASIZZA  CHI  QUALUZZI “ - E’ un secondo molto gustoso costituito da “qualuzzi”  verdura amara bollita e poi fatta soffriggere in padella con tocchi di salsiccia – anche sbriciolata - ed un po’ di aglio.

“TARALLO  DI CARNEVALE” -  E’ una ciambella della stessa fattura del bignè  (col buco al centro), tagliata a metà e ripiena di crema di ricotta, cioccolato, zucchero e cannella.

“SFINCE” -  Tra i dolci più semplici ci sono le  “ sfince “ una pasta  “choux “  fritta nell’olio bollente e cosparsa di zucchero.  Per i più esigenti : ripiena e coperta di crema di ricotta.

“PANACéNA”  -  Lavorato a mano con fior di farina, lievito naturale, semi di finocchietto selvatico e zucchero – dopo  una lunga lievitazione  –  appena sfornato, questo “dolce/pane”  ha una forma consistente costituita da 4  “pizzi”  a seguito di un parziale taglio, a forma di croce, che viene praticato ancor prima della cottura.

E’ consigliabile mangiarlo a fettine accompagnandolo con un marsala o un moscato o con un buon bicchiere di vino.