Matrimonio Mauritano

Edizione 2022

Da Sabato 09 a Domenica 10 Luglio 2022 -
Santadi (CI)

Matrimonio Mauritano 2022 - Programma:

 

 SABATO 9 LUGLIO • Ore 21:00 - Piazza Marconi - Gli sposi si raccontano - Presenta Luca Sarriu.  'DOMENICA 10 LUGLIO  VESTIZIONE DEGLI SPOSI

• Ore 07:00 - Museo Etnografico 'Sa Domu Antiga' - via Mazzini Rito della vestizione - sposa e famiglia. A cura del Gruppo Folk Sant'Elia di Nuxis e della Cooperativa Semata.

• Ore 07:00 - Casa Museo 'Sa Domu 'e Paxi' - via Umberto I - Rito della vestizione - sposo e famiglia. A cura del Gruppo Folk Sant'Elia di Nuxis e de 'Sa Domu 'e Paxi'  CORTEO E CELEBRAZIONE DEL MATRIMONIO presenta Emanuele Garau

• Ore 09:00 - Via Cagliari e percorso fino alla Chiesa Parrocchiale - Partenza sfilata corteo nuziale con la partecipazione di gruppi folk, tracas, launeddas e cavalieri, autorità e sposo con la sua famiglia. • Ore 09:30 - Museo Etnografico 'Sa Domu Antiga' - via Mazzini Lo sposo ed il corteo incontrano la sposa.

• Ore 10:30 - Piazza Marconi, fronte Municipio - Accoglienza agli sposi da parte delle autorità civili e militari, alla presenza dei Sindaci di Santadi, Nuxis e Villa peruccio.

• Ore 11:00 - Piazza Marconi - Celebrazione della Santa Messa con parti in lingua sarda, segue il rito de 'Sa Gratzia'. Celebrano Corrado Melis, Vescovo di Ozieri e Giulio Demontis, Parroco di Santadi. Animano la celebrazione le launeddas dell'Orchestra Popolare Sarda.  SU CUMBIRU, BALLI E MUSICA

• Ore 20:00 - Piazza Marconi - Su Cumbiru - invito degli sposi alla popolazione con dolci tipici.

• Ore 21:00 - Piazza Marconi - I balli della tradizione - con la partecipazione dei gruppi folk. Presenta Emanuele Garau.

• Ore 22:00 - Piazza Marconi - Gruppo Etnomusicale sardo "Cuncòrdias" con Orlando Maxia, Bruno Camedda, Eliseo Maxia, Asael Camedda ed Elisa Marongiu (voce). Presenta Emanuele Garau. 

 

Esiste un paese nel basso sulcis, ovvero la zona più a sud della Sardegna che si affaccia verso il continente africano, dove dal 1968 si ripropone il più antico rito religioso per eccellenza, il matrimonio, secondo le tradizioni rurali della gente sulcitana.

Dal 1968 la celebrazione del Matrimonio definito Mauritano, si svolge a Santadi, piccolo centro di circa 4000 abitanti. Ma perché tra tutti i paesi del Sulcis, è stato scelto proprio Santadi?

Numerosi documenti curiali attestano l’importanza che il paese rivestiva in passato, in quanto la Villa di Santadi costituiva una delle due Cappellanìe del Sulcis. La Cappellania era un territorio abbastanza vasto, che veniva affidato ad un Cappellano, il quale vi si recava regolarmente per officiare le funzioni religiose nella chiesa parrocchiale della Villa, tra le quali ovviamente, il matrimonio.

Ogni anno la prima domenica d’Agosto, Santadi ripropone questo rito che viene celebrato secondo i canoni della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, definito come detto in precedenza, Matrimonio Mauritano. Il termine non deve trarre in inganno in quanto non si tratta di un rito pagano, ma il riferimento è relativo alle genti africane che probabilmente in passato, sono sbarcate nei lidi sulcitani e sono state ospiti delle terre santadesi.

I preparativi che sono antecedenti al giorno di festa sono tanti, sicuramente l’allestimento delle traccas degli sposi, è tra le cose che fanno risvegliare l’orgoglio contadino della gente.

Le traccas sono i carri trainati dai buoi, addobbati con gli arazzi più belli, le spighe di grano, tralci di mirto, fiori e tappeti, con i quali verranno accompagnati i futuri sposi, ad unirsi in matrimonio. Un carro dovrà accompagnare la sposa, assieme ai genitori e ai testimoni, mentre un altro verrà utilizzato dallo sposo e dai suoi familiari.

Gli sposi, i rispettivi genitori e tutti coloro che ne hanno la possibilità, indosseranno il costume tradizionale, quello del giorno di festa.

Avvenuta la vestizione dello sposo, egli verrà accompagnato a prendere la sposa; le traccas, serviranno per condurre i futuri sposi nel corteo nuziale, al quale partecipano anche vari gruppi folckloristici provenienti da tutta l’isola.

La celebrazione del rito religioso avviene nella piazza principale, in un apposito palco allestito per l’occasione, di fronte all’intero paese che si rende testimone della promessa nuziale.

A fine cerimonia, si consuma il rito pagano per eccellenza, che è ancora in uso nella tradizione isolana, ovvero sia la benedizione degli sposi da parte delle rispettive madri, che seguono il rito dell’acqua; gli sposi vengono fatti inginocchiare su un cuscino bianco, successivamente la madre della sposa fa il segno della croce con un bicchiere d’acqua, benedicendo in questo modo prima la figlia, alla quale farà poi bere l’acqua, dopodichè al genero; il tutto viene ripetuto anche dalla madre dello sposo.

Infine, la madre della sposa prima, la madre dello sposo poi, cospargono il capo dei figli con “sa gratzia”, impartendo in questo modo la benedizione anche ad elementi come chicchi di grano, petali di rose, sale e monetine, sinonimo rispettivamente di, abbondanza, felicità, ricchezza e saggezza. Dopodichè avviene la rottura del piatto, quasi per scaramanzia, con l’augurio di un futuro ricco di felicità, serenità e prosperità.

A questo punto, gli sposi omaggiano la gente che si è stretta a loro, col pane nuziale, preparato appositamente per essere offerto dopo la cerimonia.

Al termine, i novelli sposi vengono lasciati liberi di festeggiare con parenti ed amici e la sera rientrano nella piazza principale, per ricevere auguri ed essere accolti festosamente dal paese stretto attorno a loro.

La serata termina poi con balli e canti da parte dei gruppi folckloristici provenienti dalle varie zone dell’isola e con il ricevimento nuziale, durante il quale gli sposi offrono al pubblico, dopo il famoso taglio della torta, i dolci tipici della tradizione e l’ottimo vino che in paese si produce.

(P.S.: “Sa Gratzia” è uno dei momenti più importanti della cerimonia.)