150 Anni Della Consacrazione Della Chiesa Di Prea - Roccaforte Mvi'

150 Anni Della Chiesa Di Prea

Sabato 29 Ottobre 2016 - dalle ore 19:00 alle ore 23:00
Roccaforte Mvi' - Chiesa Di Prea - Prea - Roccaforte Mondovì (CN)

Prea

150 anni fa, la chiesa della SS. Trinità di Prea veniva consacrata dal vescovo Tommaso Ghilardi. Per ricordare l’avvenimento, la parrocchia e il circolo Acli della borgata occitana hanno organizzato due giornate intense di avvenimenti. Sabato alle ore 19 appetitoso apericena di beneficenza  nel refettorio della casa vacanze attigua a alla chiesa e alle 20,30 presentazione del volume “Prea, un miracolo di fede” scritto dal giornalista Giovanni Battista Rulfi per ricordare i momenti salienti della costruzione della monumentale chiesa dell’alta Valle Ellero. La serata sarà conclusa dal concerto “M° Valentino Terreno e le Messe popolari nel 1900 ceciliano monregalese” tenuto dall’ensemble vocale e strumentale “Convivium” diretto dal maestro Valter Preve. I festeggiamenti proseguono domenica mattina alle 9,30 con la S. Messa solenne celebrata dal prevosto don Federico Suria. . «Le pagine del libro stampato per la circostanza – ha detto il presidente del circolo Acli, Luca Basso -  spiegano come è nata la chiesa della SS. Trinità, come e dove è stato procurato il materiale, le roide, le collette, le spese, la dura fatica di uomini, donne e ragazzi, l’abilità dei mastri da muro e la scrupolosa progettazione dell’architetto Gorresio, che non aveva voluto neppure un soldo per il suo lavoro. Pagine preziose, scritte con passione e competenza dal giornalista Giovanni Battista Rulfi, che non si è limitato ad offrire un elenco di dati e circostanze, ma ci ha proposto un vero e proprio spaccato storico della vita di Prea e dell’alta Valle Ellero nell’800. La vita di una comunità di montagna con le sue salde radici occitane, la sua lingua del Kiè, le sue risorse, la sua tenacia, la sua povertà e quella “malora” che, di tanto in tanto, arrivava a visitare il paese lasciando i raccolti martoriati dalla grandine e le case distrutte dagli incendi».