Incisioni Di Teresita Terreno

Monumenti Del Doglianese

Da Sabato 14 Ottobre a Domenica 12 Novembre 2017 - dalle ore 17:00
Museo Storico Archeologico Giuseppe Gabetti - Dogliani (CN)

Presentazione della cartella grafica “Monumenti del Doglianese” Incisioni di Teresita Terreno con commento storico di Giuseppe Martino Museo Storico Archeologico "Giuseppe Gabetti" DOGLIANI

Sabato 14 ottobre alle ore 17:00

Presso il Museo Storico Archeologico "Giuseppe Gabetti" verrà presentata sabato 14 ottobre alle ore 17, l’elegante cartella grafica composta da 15 incisioni dell’artista Teresita Terreno. Le opere ritraggono i paesaggi e i principali monumenti di Dogliani, a partire dall’antico castello, la severa torre civica, edifici e chiese monumentali, la casa di San Giacomo per arrivare alle eclettiche architetture di Giovanni Battista Schellino.

Il lavoro nasce da una collaborazione trentennale tra l’artista doglianese e gli Amici del Museo “Giuseppe Gabetti” di Dogliani, che, con i loro lavori, continuano instancabili il loro percorso di studio e valorizzazione del nostro territorio.

L’ introduzione alla cartella è dell’Amb. Luigi Einaudi, mentre ogni incisione è corredata dal commento storico del Prof. Giuseppe Martino.

Chi sale in via Fontana, a Dogliani Castello non può non essere attirato o incuriosito dai capolavori esposti nelle vetrine della Stamperia Al Pozzo, presso la quale dal 1986  lavora nel silenzio della bella casa d’epoca, che qui si affaccia, Teresita Terreno.

Da quassù, non si può non notare Dogliani. I suoi magnifici vigneti, che producono un prelibato vino rosso, si estendono con geometrica e austera precisione, quasi a emulare  la rigorosa tradizione liberale che Luigi Einaudi ha trasmesso a queste colline e poi, il genio dell’architetto Giovanni Battista Schellino, che ha cambiato il volto della cittadina realizzando palazzi, chiese, ospedali, torri, campanili, caratterizzandoli con l’originalissimo stile neogotico.

La cartella grafica nasce dall’estro e dalle mani esperte di Teresita e Ivan, che non potevano fare a meno di fissare tanta bellezza sulle loro preziose carte.

Un’opera importante, un atto d’amore, per la propria terra e per Antonio Liboà, scomparso un anno fa, che ha lasciato loro l’eredità più grande: quella di guardare lontano, affrontare nuove sfide con lo sguardo dell’artista e dell’artigiano, lo stesso che è suggellato nel marchio della Stamperia d’arte “Al Pozzo”, il torchio e la tavolozza uniti in un unico indissolubile.

L’arte del Maestro Liboà rivive ogni giorno nelle parole di chi lo ha conosciuto, ma anche negli odori degli inchiostri, nelle carte preparatorie, nelle lastre di zinco, nei caratteri di piombo e nei suoi torchi.

Nelle 15 incisioni, la perizia della mano di Teresita crea immagini dal disegno perfetto, ricche di intima forza espressiva: l’equilibrio assoluto dei bianchi e dei neri, la sapienza compositiva che tende a utilizzare la nitidezza del primo piano e la ricerca della sintesi perfetta del tratto che “plasma” raggiungono forme paragonabili alla poesia.

Scrive di lei il critico d’arte Angelo Mistrangelo  “un segno che non è mai ferreo o lancinante, ma impalpabile, sorretto da una sottile vena poetica, scandito da una meditata visione delle cose che circondano l’artista in una sorta di rapporto preferenziale tra la natura e la sua sensibilità di pittrice, di donna del nostro tempo.”

Le opere, unitamente alla raccolta storica di stampe, incisioni e disegni su Dogliani, resteranno esposte nella vetrina del Museo fino al 12 novembre, visitabili il sabato e la domenica dalle ore 15:00 alle ore 18:00, o su appuntamento per gruppi e scolaresche.