Altrocinemapossibile

Il Cinema Dei Diritti Umani

Da Martedì 07 Febbraio a Martedì 07 Marzo 2017 - dalle ore 21:00
Ridotto Del Teatro Stabile - Potenza (PZ)

AltroCinemaPossibile il cinema dei diritti umani  X edizione da martedì 07 febbraio  a martedì 7 marzo 2017 - ore 21.00 Ridotto del Teatro Stabile di Potenza (PZ)

X edizione di “Altrocinemapossibile”, il cinema dei Diritti Umani, rassegna cinematografica ideata e curata dall'associazione di promozione sociale “Zer0971”. Cinque film per altrettanti martedi a partire dal prossimo 7 febbraio fino al 7 marzo presso il ridotto del Teatro “F. Stabile” di Potenza, proiezione h.21.Per assistere alle proiezioni occorre munirsi della “AltroCinemaPossibile Card” da acquistare presso “Unaterra”, Bottega del commercio equo e solidale in Via Plebiscito, o da Assurd pucceria in Vico Stabile (centro storico) a Potenza versando un contributo associativo di 10 euro.

7 febbraio: MALALA un film di Davis Guggenheim con Malala Yousafzai, Mobin Khan Documentario - USA, 2015 – durata: 93 min. Malala Yousafzai, attivista pakistana, è la più giovane vincitrice del premio nobile della pace. A 11 anni comincia a scrivere su un blog per la BBC raccontando la sua vita di studentessa nella valle dello Swat e denunciando l’oscurantismo dei talebani nei confronti delle donne cui veniva negata l’istruzione. A 15 anni viene presa di mira dagli stessi talebani che cercano di ucciderla mentre si reca a scuola. Sopravvissuta miracolosamente conduce oggi una campagna per il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo. 14 febbraio: SOLE ALTO un film di Dalibor Matanic con Tihana Lazovic, Goran Markovic, Nives Ivankovic, Mira Banjac, Slavko Sobin, Dado Cosic, Lukrecija Tudor, Stipe Radoja Drammatico - Croazia, Serbia, Slovenia, 2015 - durata: 123 min. L’amore tra una ragazzo croato e una ragazza serba. Tre storie che evidenziano la sofferenza ma anche la possibilità di una speranza che tragga origine dall’accettazione dell’altro visto come persona e non come appartenente a questa o quella etnia o a questo o quello schieramento politico. 21 febbraio: LA CASA DELLE ESTATI LONTANE un film di Shirel Amitay con Géraldine Nakache, Yaël Abecassis, Judith Chemla, Arsinée Khanjian, Pippo Delbono. Drammatico - Israele, Francia, 2015 – durata: 91 min. Tre sorelle si ritrovano nella casa dove hanno trascorso le vacanze della loro infanzia ad Atlit, un’ora di strada da Tel Aviv. I genitori sono morti e la casa va risistemata e venduta. Ricordano i bei tempi trascorsi insieme, ma affiorano anche i dubbi e i motivi di litigio; e quando sembra arrivato il momento di dichiararsi l’amore reciproco a lungo rimandato e pare conquistata la pace tanto desiderata, qualcosa cambia il loro stato d’animo. 28 febbraio: NAPOLISLAM un film di Ernesto Pagano Documentario – Italia, 2015 – durata: 75 min. Raccomandarsi a Dio a: a Napoli non è poi così strano. Solo che il Dio in questione è Allah: così hanno deciso i napoletani convertiti all’islam protagonista di questo film. Sono gente comune: un disoccupato, una ragazza innamorata, un rapper, un padre di famiglia che ha perduto un pezzo di se. Persone diverse che hanno trovato nel Corano una risposta all’ingiustizia sociale, al consumismo sfrenato, al blackout della speranza. Ma la religione che hanno scelto non è solo una fede: è un sistema di regole che viene da una cultura lontana. Come conciliarla? Tra una zeppola Halal e una preghiera per strada, la loro storia quotidiana getta una luce nuova, di volta in volta divertita e amara, sulla nostra società. 7 marzo: LA SPOSA BAMBINA un film di Khadija Al -Salami con Reham Mohammed Drammatico – Yemen, 2014 – durata: 99 min. Nojoom, che in yemenita che significa “le stelle”, quando compie 10 anni viene data in sposa ad un uomo di 20 anni più grande di lei. Lo sposo promette al suocero di prendersi cura di lei e la dote che proviene dal matrimonio fornirà alla famiglia una piccola entrata economica. Per tutti si tratta di un accordo ragionevole e sensato tranne per Nojoom che, con il suo spirito indomito, riesce a scappare dal villaggio in cui il marito la tiene segregata e a raggiungere il tribunale di Sana’a dove chiederà il divorzio.