Faenza è una città unica al mondo: ricca di monumenti e di opere d’arte ma soprattutto è famosa per avere sviluppato, già nei primi secoli dopo il mille, l’Arte della Ceramica ad altissimi livelli. Quest’arte diede un tale prestigio alla città che la parola Faenza, nel mondo, è divenuta anche il temine che indica la capacità di arricchire l’argilla grezza della lucentezza degli smalti e della vivida tavolozza cromatica che i vasai hanno perfezionato fino ad oggi.
Nel corso dei secoli le botteghe ceramiche hanno prodotto oggetti d’uso domestico ma anche capolavori seguendo il gusto dell’epoca fino ad arrivare ai vertici della notorietà artistica e tecnica nel Cinquecento con gli eleganti pezzi chiamati “Bianchi di Faenza”; opere che eccelsero per arte e tecnica e che avrebbero influenzato maestranze non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Faenza è diventata così, in tutto il mondo occidentale, la Città della Ceramica tanto che il suo nome nella traduzione francese “Faïence” è il sinonimo che indica la ceramica artistica. Un passato così significativo è testimoniato a Faenza da uno dei musei più completi al mondo dedicato a quest’arte, il Museo Internazionale delle Ceramiche (www.micfaenza.org).
Faenza stessa è un prezioso scrigno dove si possono ammirare le architetture realizzate dai Manfredi, che la governarono dal 1313 al 1501, ampliando nel corso del Quattrocento il suo impianto urbanistico Medievale, impostato sulla preesistente “Faventia” romana. In particolare, i Manfredi, trasformarono le due splendide Piazze della Libertà e del Popolo, affidarono a Giuliano da Maiano la costruzione della magnifica Cattedrale, acquistarono per chiese e palazzi molte opere d’arte, ora in parte visibili nella Pinacoteca Comunale (pinacotecafaenza.racine.ra.it) e nel Museo Diocesano.
Altre raccolte d'arte di grande interesse si possono ammirare presso il Museo Carlo Zauli (www.museozauli.it), il Museo Guerrino Tramonti (www.tramontiguerrino.it) e il Museo Riccardo Gatti.
Faenza ha vissuto, tra il Settecento e l’inizio dell’Ottocento, un nuovo periodo di splendore a livello europeo: infatti, percorrendo le strade della città molte sono le testimonianze del periodo neoclassico. I capolavori più rappresentativi per l’elevato livello artistico raggiunto nel campo dell’architettura e nell’arte decorativa faentina nel periodo neoclassico sono Palazzo Milzetti (http://palazzomilzetti.jimdo.com), iniziato da Giuseppe Pistocchi nel 1792 e terminato da Giovanni Antonio Antolini agli inizi del secolo successivo e il Teatro Comunale “Masini” (www.teatromasini.org), realizzato dal Pistocchi tra il 1780 e il 1787 che è considerato uno dei teatri più belli d’Italia.
A Faenza si svolgono eventi di grande attrazione come la grande fiera biennale Argillà-Italia (www.argilla-italia.it) dedicata alla ceramica, a inizio settembre, ed il Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea (www.micfaenza.org), che si inaugura ogni due anni a giugno; richiamano a Faenza, artisti, collezionisti, amatori della ceramica da tutto il mondo. Il palio del Niballo (www.paliodifaenza.it), spettacolare torneo tra cinque cavalieri dei rioni cittadini, rievoca, nel mese di giugno, i fasti e le lotte della Faenza dell'epoca dei Manfredi; il palio si chiude ufficialmente alla vigilia dell’Epifania con la Nott de Bisò, quando il falò del Niballo viene acceso dal Rione vincitore del palio.
La Cento Chilometri del Passatore (www.100kmdelpassatore.it), Firenze-Faenza, infine, è una gara podistica di gran fondo estremamente coinvolgente, che si svolge nel ultimo fine settimana di maggio, con la partecipazione di atleti di tutte le nazionalità.
Agli amanti dei piaceri della tavola, Faenza offre accoglienti ristoranti nel centro storico e nelle verdi colline che la circondano. Tra i piatti tipici della cucina faentina, le tagliatelle, i cappelletti, gli orecchioni, le lasagne, gli strozzapreti: si tratta di primi piatti di pasta «fatta in casa», condita in genere con il ricco ragù di carne romagnolo. I vini tipici locali sono l’albana di Romagna (bianco) e il sangiovese di Romagna (rosso).
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