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Marzo 2024
eventiesagre.it
Marzo 2024
Numero Evento: 21139092
Teatro Teatro
7 Minuti
con Ottavia Piccolo
Date:
Dal: 22/03/2016
Al: 24/03/2016
Dove:
Logo Comune
Emilia Romagna - Italia
Contatti
Telefono: 0546/21306
Fonte
Ivan Caroli
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
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7 Minuti
con Ottavia Piccolo

22 - 23 - 24 Marzo 2016
Teatro Masini - Faenza (RA)

7 Minuti - Faenza

7 minuti
di Stefano Massini
e con Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Giulia Zeetti
regia di Alessandro Gassmann

Undici attrici per gli undici personaggi di 7 minuti, lo spettacolo di Stefano Massini diretto da Alessandro Gassmann, in scena al Teatro Masini di Faenza da martedì 22 a giovedì 24 marzo alle ore 21. Undici personaggi che compongono il Consiglio di Fabbrica al centro della vicenda. Nel ruolo di Bianca, operaia specializzata e portavoce delle altre, è Ottavia Piccolo in una straordinaria prova d’attrice, affiancata da Eleonora Bolla, Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Balkissa Maiga, Cecilia Di Giuli, Olga Rossi, Stefania Ugomari Di Blas, Arianna Ancarani, Giulia Zeetti e Vittoria Corallo.

Come consuetudine, Ottavia Piccolo e le altre interpreti della pièce incontreranno il pubblico nel secondo giorno della loro permanenza faentina, mercoledì 23 marzo alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Masini. L’ingresso all’incontro sarà, come sempre, gratuito.

La vicenda quanto mai attuale che è il nucleo di 7 minuti è ispirata ad una storia vera e ha esercitato un forte potere sia su Stefano Massini sia su Alessandro Gassmann a giudicare dalle prime righe delle loro, rispettive note. Così l’autore: “ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte”; e così il regista: “7 minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando”.

Per il suo spettacolo, Gassmann ha chiesto a Gianluca Amodio, lo scenografo, e a Lauretta Salvagnin, la costumista, un’ambientazione e un’immagine realistiche: l’azione si svolge nello spogliatoio della fabbrica, un tavolo, sedie scompagnate, lungo le pareti gli armadietti delle dipendenti, che sopra agli abiti di tutti i giorni portano i grembiuli da lavoro. Marco Palmieri ha disegnato luci che descrivono il passare del tempo. Il tema musicale originale e gli ambienti sono di Pivio & Aldo De Scalzi. Le videografie di Marco Schiavoni evocano gli esterni della fabbrica e, a tratti, danno forma ai pensieri e alle emozioni taciute dei personaggi.

Nelle mani di Ottavia Piccolo e in quelle delle sue comprimarie la responsabilità di dare vita a queste donne, nostre contemporanee, che formano il Consiglio di Fabbrica al centro dell’azione di questo testo. Undici donne in balia della paura di perdere il lavoro, costrette ad uno sforzo eroico di raziocinio, determinate a non cedere alla legge della necessità che la Dirigenza della loro fabbrica tenta di usare come strumento di un tacito ricatto, per offuscare la loro dignità e indebolire i diritti acquisiti. La questione del lavoro nella sua radicalità domina il nostro presente e ha spinto Massini a scrivere questo documento lucido e essenziale, che Gassmann ha voluto mettere in scena, creando uno spettacolo di forte tensione morale e di sentita partecipazione.

Ottavia Piccolo, ancora una volta al centro di un lavoro di Massini, con il quale collabora da più di dieci anni, ha affrontato come sempre con appassionata adesione il suo personaggio, trovando in Gassmann, che incontra per la prima volta, la condivisione di un’intesa artistica ed etica.

“Sette minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando. Parliamo di lavoro, di donne, di diritti, lo faremo dando voce ed anima a undici protagoniste operaie che ci permetteranno di raccontare con le loro diverse personalità, le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà lavorative possono scatenare, le angosce che il mondo del lavoro dipendente vive in questo momento. Il linguaggio di Massini è vero, asciutto, credibile, coinvolgente, molto attento e preciso nel descrivere i rapporti ed i percorsi di vita di undici donne, madri, figlie, tutte appunto diverse tra loro, ma capaci di raccontarci una umanità che tenta disperatamente di reagire all'incertezza del futuro. Ottavia Piccolo, ‘Blanche’, rappresenterà, tra questi undici caratteri, la possibilità di resistenza, il tentativo di far prevalere, nel caos, la logica, la giustizia, una sorta di "madre coraggiosa" che tenta di indicare una via alternativa. Il disegno registico, come mia abitudine, si concentrerà sul tentativo di dare verità a queste anime, descrivendone, in una scenografia iperrealista, tutte le diversità, emozioni, incomprensioni, tentando, come sempre, di amplificare le emozioni già presenti nel testo. Il teatro può davvero essere luogo di denuncia senza mai rinunciare alla produzione di emozioni, questo ho fatto finora e continuerò a fare con Sette minuti”. (Alessandro Gassmann)

“Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte. Una di queste ha raggiunto e conquistato me, ed ha a che fare con le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira. Il fatto di cronaca risale al gennaio 2012, e ha riempito i giornali d’Oltralpe: d’altra parte poteva passare inosservato quel braccio di ferro cosi? spietato fra le dipendenti – tutte donne – di uno dei massimi colossi industriali francesi e i nuovi dirigenti subentrati al controllo? La storia delle operaie di

Yssingeaux mi ha dato la caccia per vari mesi. Non potevo aprire un quotidiano o cliccare su una web-page senza trovarmi di nuovo davanti quei visi femminili, assortiti di ogni età?, impegnate in una difesa epica – antica eppure modernissima – della propria dignità? di lavoratrici. Ma in quale modo raccontare in teatro tutto questo? Il pretesto me l’ha fornito, come sempre, non il filone principale bensì? uno dei tanti aneddoti di cui e? costellata la drammatica trattativa di quei giorni: la lunga riunione del consiglio di fabbrica che doveva decidere se accettare o meno una rinuncia ai propri diritti acquisiti. Su quella riunione ho costruito tutto. E con grande passione, perché? mi sembrava straordinario ritrarre in scena il mosaico estremo di quel conclave tutto di donne, chiamate a votare “sì o no” non solo alla propria sorte, ma anche a quella di chissà? quante altre fabbriche nell’Europa della grande crisi. Come in tante occasioni - di cui la Storia e? piena - si ha davvero la sensazione che nel piccolo di quella riunione a Yssingeaux si sia realizzato il modello in miniatura del piu? tremendo dramma del nostro tempo: il dibattito fra quelle undici donne, diversissime, e? in fondo il sismografo di un inizio secolo iper-contraddittorio in cui la bussola del lavoro sbanda impazzita, tirando nel vortice la stessa identità? del cittadino europeo moderno. Ecco perché? ho ceduto alla pressante preghiera di quelle donne, che dalle foto dei giornali mi chiedevano di essere raccontate: la loro storia e? una radiografia del presente, in ognuna di loro – nelle storie di ognuna di loro – c’e? il paradigma di qualcosa che ci riguarda, ci tocca, e merita di comporre il mosaico di una narrazione contemporanea. E se nell’immediato dopoguerra, Reginald Rose utilizzo? l’espediente geniale di una composita giuria per scandagliare i fondali limacciosi della società? americana, io sono convinto che un consiglio di fabbrica possa quanto mai servire, oggi, per indagare i movimenti tellurici dell’Europa dilaniata dagli spread”. (Stefano Massini)

Biglietti: da 12 a 23 € + ddp.
Prenotazioni tel. (0546/21306) tutti i giorni feriali dalle ore 10 alle ore 13.
Nelle sere di spettacolo, la biglietteria del Teatro Masini aprirà alle ore 20.
Prevendite online su vivaticket.it.

Info: 0546/21306 - www.accademiaperduta.it
Facebook: teatromasini - accademiaperduta



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    Data ultimo aggiornamento pagina 2016-03-21 17:50:33
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