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Marzo 2024
eventiesagre.it
Marzo 2024
Numero Evento: 21161894
Eventi Mostre
Le Trame Di Giorgione
A Castelfranco Veneto
Date:
Dal: 27/10/2017
Al: 04/03/2018
Dove:
Logo Comune
Piazza San Liberale
Veneto - Italia
Contatti
Tel.: 0423 735626
Fonte
Ufficio Stampa Studio Esseci
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
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Le Trame Di Giorgione

A Castelfranco Veneto

Da Venerdì 27 Ottobre 2017 a Domenica 04 Marzo 2018 -
Museo Casa Giorgione - Piazza San Liberale - Castelfranco Veneto (TV)

Le Trame Di Giorgione - Castelfranco Veneto

Mostra a cura di Danila Dal Pos
Capolavori della storia dell'arte e del tessuto riuniti in Casa Giorgione.
Per svelare una innovativa storia del costume.


La "Pala di Castelfranco", capolavoro primo di Giorgione, offre il naturale punto di partenza per una sontuosa mostra che trova negli ambienti del Museo Casa Giorgione il suo fulcro. Per espandersi poi in diversi siti della Città Murata, destinati ad accogliere l'attualità della grande tradizione di tessoria della Serenissima di 5 secoli fa.
La mostra, promossa dal Comune di Castelfranco Veneto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la collaborazione dell'Associazione Veneto Museo Sistema, è curata da Danila Dal Pos, la studiosa cui si deve l'allestimento del Museo Giorgionesco, museo che dal 27 ottobre 2017 al 4 marzo 2018, ospita questa rassegna.
"Le trame di Giorgione" si presenta come una mostra affascinante e coinvolgente, ricchissima di capolavori e ancora più di storie e di nuove proposte interpretative. Si muove nel doppio binario della storia dell'arte e della storia del tessuto, a comporre una originale storia del costume.
Una delle chiavi di lettura scelta dalla curatrice Dal Pos (e dal Comitato Scientifico che l'affianca) è quella allegorica, visione che consente anche di illuminare diversa-mente l'opera e la figura del Giorgione. Proprio a partire dalla Pala, opera di devozione certo, ma anche potente messaggio politico e allegorico.
Molti i nuclei sui quali la studiosa si misura in questa mostra. La nuova lettura della Pala, innanzitutto. Nella raffigurazione della "Madonna e Santi" nulla è "solo" quello che sembra. Nemmeno i 5 magnifici, diversi tessuti che l'artista vi raffigura con assoluta precisione. Secondo la curatrice essi veicolano un preciso messaggio diretto al Senato Veneziano, molto attento alle vicende dell'Isola di Cipro, cui la Pala rinvia in ragione del suo committente, il nobile Costanzo, uomo di stirpe reale.
E le trame, intese come tessuti, sono quelle indossate dagli uomini e dalle donne in mostra, personalità ritratte dai grandi artisti cinquecenteschi di area veneta. L'intera mostra fa volutamente riferimento al solo territorio della Serenissima che, all'epoca, estendeva il suo dominio tra l'Egeo e la Lombardia orientale. A ritrarre questa schiera di personaggi sono artisti come Giovanni Bonconsiglio, Pier Maria Pennacchi, Vincenzo Catena, Francesco Bissolo, lo stesso Giorgione, Giovanni Cariani, Tiziano Vecellio, Lorenzo Lotto, Andrea Previstali, Bartolomeo Veneto, Bernardo Licinio, Domenico Capriolo, Jacopo Bassano e Paolo Veronese. Nei ritratti tutti indossano abiti realizzati con tessuti e complementi il cui costo era, per l'epoca, folle. Per testimoniare status symbol, raffinatezza e capacità di spesa, in un mondano trionfo dell'apparenza. Accanto ai ritratti, come in tutte le sezioni della mostra, preziosi esemplari di tessuti d'epoca.
Anche nel nucleo successivo dedicato al Seicento, il lusso si pone come fattore di distinzione identitaria, quel lusso che consiste da sempre nell'impiego di materiali e di manifatture di grande pregio e di altissimo costo.
L'ultimo nucleo a raccontare la storia della manifattura tessile veneziana, in un percorso ancora una volta sviluppato tra arte e raffinato artigianato, è quello dedicato al '700. Qui, ancora accanto ai ritratti, viene esibita la prestigiosa collezione tessile settecentesca del Duomo di Castelfranco, insieme con abiti, corpetti, guanti e borsette dell'epoca, provenienti da Palazzo Mocenigo a Venezia. La commistione tra sacro e profano è più apparente che reale. Spesso infatti le sontuose vesti dismesse dalle grandi dame finivano con l'essere portate sull'altare sotto forma di piviali o pianete, intessute di fili di seta e oro.
Usciti dal Museo, il percorso raggiunge i "luoghi di Giorgione" nell'antico centro cittadino: il Duomo, la Torre Civica, lo Studiolo di Vicolo dei Vetri, la Casa Costanzo, la Casa Barbarella. In queste suggestive ambientazioni il pubblico è invitato ad ammirare gli esiti attuali della grande tradizione veneziana della tessitura. Per secoli la manifattura tessile ha rappresentato l'industria più fiorente del Veneto, con molte migliaia di occupati. Delocalizzate le produzioni industriali, a testimoniare questa importantissima tradizione sono rimasti i laboratori di alta gamma. Dalle sensazionali Rubelli e Bevilacqua di Venezia, alla Bottoli di Vittorio Veneto che alleva pecore nere per evitare la tintura del filato; dalla Bonfanti di Mussolente, con i suoi inconfondibili arazzi, alla Paoletti di Follina che tesse un tartan senza pari; dalla Serica 1870 di Follina che riesce a collocare le sue impalpabili sete sul mercato cinese, fino alla "fabbrica lenta" di Bonotto a Vicenza.
La Galleria del settecentesco Teatro Accademico ospita invece i telai e la straordinaria produzione di Carlo Scarpa della Tessoria Asolana oggi non più sul mercato.
E per chi volesse approfondire di più il tema, ecco Venezia a portata di visita. Per ammirare le prestigiose tessiture Rubelli e Bevilacqua, le creazioni di Roberta di Camerino, il Palazzo di Mariano Fortuny e il Museo del tessuto e del costume di Palazzo Mocenigo.


Arriva alla mostra di Castelfranco 
anche il "Ritratto di messer Zuan Paulo da Ponte", 
capolavoro di Tiziano.


"Le trame di Giorgione" (Castelfranco Veneto, Casa del Giorgione, dal 27 ottobre al 4 marzo) si arricchisce di un altro straordinario capolavoro: il "Ritratto di messer Zuan Paulo da Ponte" di Tiziano.

A concederlo all'esposizione castellana è l'antiquario veneziano Pietro Scarpa, che ha avuto il merito di acquisire l'opera, finita sul mercato americano, riportarla in Italia e farla restaurare.

Il ritratto è ampiamente documentato, grazie anche all'abitudine di messer da Ponte di annotare, giorno dopo giorno, tutto quello che faceva. Così dai precisissimi "Memoriali" di messer Zuan Paulo si sa che egli commissionò a Tiziano il dipinto l'8 marzo 1534 e il dovuto venne il 22 dicembre dello stesso anno. Tiziano venne contemporaneamente impegnato anche per il ritratto di Giulia, la splendida figlia del committente.

L'opera, ammirata anche dal Vasari, seguì il suo proprietario quando egli si trasferì a Spilimbergo, in Friuli. 

Col tempo, le collezioni di famiglia - annota Gentili - furono immesse nel mercato, ma il contatto tra il da Ponte e Tiziano venne dimenticato fin quando il dipinto fu ritrovato, identificato e pubblicato dal Suida. 

Passato in America e dimenticato, il ritratto rimase per una settantina d'anni nel caveau di una banca californiana, dove fu riscoperto e riportato in Italia da Pietro Scarpa. Durante il restauro, dietro la tela originale è apparso il nome del committente: ZAN PAVLO DA PONTE / SPILINBERGO.

"Questo capolavoro - sottolinea la curatrice della Mostra Danila Dal Pos- lo abbiamo voluto a "Le trame di Giorgione" non solo perché di Tiziano, non solo perché opera straordinaria, ma perché interpreta alla perfezione il tema della mostra, ovvero l'importanza dei tessuti nell'immagine che i personaggi ritratti vogliono tramandare di se stessi".

Nella scheda per il catalogo, Gentili porta l'attenzione sullo "sguardo compiaciuto e un tantino febbrile di quest'uomo ... sul suo abbigliamento ricchissimo ed elegantissimo ma lievemente fuori moda, lievemente eccentrico, con l'ampio collo di lince sul giubbone di velluto nero sforbiciato; sulla superba nonchalance della mano guantata che lascia trasparire l'unghia del pollice e surclassa, come spesso accade nel nostro pittore, la rigida mano scoperta. Sulla verità, soprattutto, del volume ben rilegato e ordinatamente chiuso dalla sua 'cordella': un libro importante della sua biblioteca o, piuttosto, uno dei preziosi "memoriali"? Un ostentato segnale di cultura o, piuttosto, il tracciato puntiglioso della memoria, la cronaca familiare che impone all'immagine le ragioni della storia?"
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Per informazioni:
Museo Casa Giorgione - Piazza San Liberale - 31033 Castelfranco Veneto (Tv)
Tel. 0423 735626
e-mail: museo@comune.castelfranco-veneto.tv.it
www.museocasagiorgione.it
Facebook/MuseoCasaGiorgione



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    Data ultimo aggiornamento pagina 2017-10-10 11:03:16
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