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Aprile 2024
eventiesagre.it
Aprile 2024
Numero Evento: 21176422
Eventi Festival
Periferico Festival A Modena
11^ Edizione: Latitudine E Longitudine Di Un Granello Di Sabbia
Date:
Dal: 08/05/2019
Al: 12/05/2019
Dove:
Logo Comune
Emilia Romagna - Italia
Contatti
Fonte
Elena Lamberti
Evento Passato! Per aggiornamenti: segnalazione@eventiesagre.it
Scheda Evento
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Periferico Festival A Modena

11^ Edizione: Latitudine E Longitudine Di Un Granello Di Sabbia

Da Mercoledì 08 a Domenica 12 Maggio 2019 -
Modena (MO)

Periferico Festival A Modena - Modena

PERIFERICO  FESTIVAL
Modena, dall’8 al 12 maggio 2019
XI° edizione
“LATITUDINE E LONGITUDINE DI UN GRANELLO DI SABBIA”

Torna a Modena Periferico Festival, diretto dal collettivo Amigdala: dall'8 al 12 maggio il Villaggio Artigiano di Modena Ovest sarà abitato da creazioni nate appositamente per le case, i giardini e le officine dello storico quartiere.

Periferico Festival, promosso dal collettivo Amigdala, realizzato in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Modena nell’ambito di Andante, Comune di Modena e Consorzio Attività Produttive e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è un festival che, negli anni, è diventato un punto di riferimento  nel panorama nazionale dello spettacolo dal vivo, un luogo stabile di confronto e di sperimentazione sulle pratiche partecipative e site-specific legate al riuso degli spazi e all'immaginazione di nuove forme di attraversamento dei territori.

Il programma dell’undicesima edizione propone, dall’8 al 12 maggio, un progetto di direzione artistica plurale, affidando a 6 artisti l’incarico di declinare il proprio intervento all’interno del Villaggio Artigiano di Modena Ovest, lo storico quartiere di case-officine, attive o dismesse, dove Amigdala opera da quattro anni.  A ogni artista è stata assegnata una giornata da programmare con la propria cura e direzione, scegliendo di ospitare altri artisti, pensatori, interventi per esprimere al meglio quanto emerso nella relazione tra il loro sguardo e il quartiere al termine di una residenza. Un progetto unico e originale nel panorama culturale italiano, che assicura una notevole diversità di forme ed espressioni artistiche.

Gli artisti chiamati a progettare un intervento di curatela artistica sono Dewey Dell (8 maggio), Effetto Larsen (9 maggio), Enrico Malatesta (10 maggio), Leonardo Delogu con Valerio Sirna (11 maggio) e Isabella Bordoni (12 maggio) in collaborazione con l'associazione Archivio Architetto Cesare Leonardi.

«Latitudine e longitudine di un granello di sabbia parte dall’idea di rendere il senso di un incontro tra un artista e un luogo, senza definirlo a priori. Come in una scatola che si apre per consentirci insieme di osservarne il meccanismo, gli artisti si faranno trovare nel momento stesso in cui si interrogano sul loro fare, nel mezzo di un colloquio in tensione tra la loro ricerca e il reale di un luogo specifico» secondo la dichiarazione della direzione artistica che prosegue «Dewey Dell, Effetto Larsen, Enrico Malatesta, DOM-/Leonardo Delogu e Valerio Sirna, Isabella Bordoni e Archivio Architetto Cesare Leonardi curano una programmazione verticale, dove ogni giornata è nominata dalla propria firma: le loro opere – performance, concerti, installazioni – saranno alternate a momenti di espressione del proprio immaginario grazie alla presenza di ospiti chiamati a intervenire pubblicamente, in un’articolazione di cinque giornate che sono cinque spiragli da cui osservare la pratica artistica di “relazione con lo spazio” che ciascuno di loro porta».

Il programma di mercoledì 8 è affidato a DEWEY DELL, compagnia di danza formatasi nel 2007 a Cesena dall’unione di Agata, Demetrio, Teodora Castellucci ed Eugenio Resta. Nel corso degli anni Dewey Dell ha creato numerose performance presentate in Italia e all'estero e originali forme di live concert e musica elettronica. Attualmente divisa tra Berlino, Cesena e Vilnius la compagnia sta lavorando a nuove forme di sperimentazione legate alla danza che possano coinvolgere  diverse forme d'arte.

La giornata, dedicata alla danza, presenta due creazioni firmate Teodora Castellucci con musiche di Demetrio Castellucci: Deriva Traversa, un solo accompagnato da un coro di voci eseguito dal vivo ispirato alla condizione di solitudine dei pastori, e uno spettacolo - Cinquanta urlanti, quaranta ruggenti, sessanta stridenti – centrato sul magma oscuro dei suoni generati da una nave in balia dei venti che spirano sui mari  vicino all’Antartide. Evoca invece l’immagine del giardino come luogo di ideale bellezza e serenità, culminante in un'eco nostalgica che richiama il Giardino dell'Eden Jart, performance in cui due figure vagano in un paesaggio immaginario, costantemente trasformato dai loro gesti. Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, autori ed interpreti, vivono e lavorano tra Berlino e Torino, portando avanti un percorso di ricerca che si sviluppa nell’ambito della danza, la performance e l’arte visiva, approfondendo tematiche legate all’unione tra comunicazione, violenza e potere che attinge ad immaginari antichi.

Arricchisce la giornata il Dialogo tra Roberta Ioli, studiosa del pensiero antico presso l’Università di Bologna e di Roma Tor Vergata, e Dewey Dell. Roberta Ioli ha pubblicato vari contributi sul mondo classico, soprattutto su epica, scetticismo antico e sofistica, tra cui Il felice inganno. Poesia, finzione e verità nel mondo antico (Mimesis 2018). È autrice del blog mensile Il passato ci parla, su Aula di Lettere online di Zanichelli, in cui discute della permanenza del classico e della vitalità del pensiero antico. A conclusione dj set di Demetrio Castellucci, presso il Centro Festival, alle ore 22,00.

È targata EFFETTO LARSEN la curatela artistica di giovedì 9 maggio. La compagnia nasce a Milano nel 2007 da un’idea di Matteo Lanfranchi, attore, regista e autore, e crea progetti di ricerca, sui linguaggi performativi, mettendo al centro del proprio lavoro l’essere umano e i rapporti interpersonali, osservati da diversi punti di vista. Dal 2013 si dedica a progetti site-specific e partecipativi a livello internazionale e, dal 2015, collabora  col network europeo In Situ, dedicato all’arte nello spazio pubblico.

La serata si apre, alle 19,00, presso il Cortile di OvestLab con una Conversazione e dialogo aperto con Alessandra Frigerio, psicologa sociale e cognitiva e ricercatrice presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli studi di Milano Bicocca, e Federico Zanfi, architetto urbanista, professore presso il Dipartimento di Architettura e Studi urbani del Politecnico di Milano e membro del collegio docenti del dottorato in Urban Studies and Regional Science al GSSI/Gran Sasso Science Institute de L’Aquila. L’attività di ricerca di Zanfi si concentra sulle forme dell’urbanizzazione italiana del secondo Novecento, con particolare attenzione alle strategie di riforma per i territori distrettuali e a urbanizzazione diffusa nel centro-nord del paese e per gli habitat dei ceti medi in alcune grandi aree metropolitane.

Al termine, (20, 00, OvestLabEffetto Larsen presenterà Tracce - Una questione di identità, installazione partecipativa, con l’ideazione e conduzione di  Matteo Lanfranchi e musiche di Roberto Rettura, che si propone di indagare il rapporto tra ambiente e identità, prendendo spunto dalla trasformazione di cui è stato oggetto nel tempo il Villaggio Artigiano di Modena Ovest, attraverso un’installazione generata dal pubblico per accumulo di segni e materiali.

È tutta dedicata alla musica la giornata di venerdì 10 maggio, per la direzione di ENRICO MALATESTA,  percussionista attivo in ambiti sperimentali e di ricerca posti tra musica, performance e pedagogia. La sua pratica esplora le relazioni tra suono, spazio e movimento con particolare attenzione alle modalità di ascolto.

Attraverserà le strade del Villaggio Artigiano, a partire dalle 10,00 fino alle 17,00  Ascolta, workshop sulle implicazioni dell’ascolto inteso come pratica, esperienza e risorsa, progetto formativo articolato in fasi distinte a cura dei componenti del collettivo MU, un’organizzazione indipendente che cura l’ideazione e la presentazione di attività volte alla sperimentazione in ambiti quali musica, ecologia e pedagogia. In particolare a Periferico saranno presenti, oltre a Malatesta stesso, Lucia Palladino e Clio Casadei, in un lavoro che parte dall'ascolto del paesaggio del Villaggio Artigiano per riflettere con i partecipanti sulle dinamiche compositive già esplorate dal movimento di musica sperimentale di New York negli anni 70 che ebbe John Cage tra i suoi massimi esponenti, indagando inoltre la pratica dell'ascolto come occasione di formazione per la cultura dell'individuo (workshop gratuito a posti limitati, iscrizione obbligatoria).

Al termine del laboratorio, presso OvestLab, si susseguono due sessioni di ascolto con conferenza curate da Roberto Rinaldi (ore 18.30) e Attila Faravelli (ore 19.30).

Renato Rinaldi conduce Voicescapes La voce nel paesaggio, il paesaggio nella voce: con un passato da musicista per Giovanna Marini e Banda Osiris, ha poi creato installazioni video e sonore e realizzato documentari e reportage radiofonici per la RAI e Radio France. In Voicescapes il suono del paesaggio alpino, trattenuto nella registrazione delle voci degli ultimi abitanti di monti isolati e delle loro azioni quotidiane, ritorna vivo nella proiezione acustica grazie alle percussioni. Si definisce così un nuovo paesaggio, in cui silenzio e gesto sonoro si sovrappongono. Attila Faravelli, sound artist e musicista elettro-acustico che esplora le relazioni che intercorrono tra suono, spazio e corpo, presenterà Field recordings monoaurali, sessione di ascolto e conferenza con una proiezione sonora, da un unico altoparlante, di registrazioni monofoniche.

Alle ore 21.30 a Ovest Lab, un concerto in tre sessioni con gli interventi musicali  di Enrico Malatesta, Rudimenti – concerto per tamburo rullante, Giovanni Lami, Bias e Renato Grieco – kNN, Composizione di retorica. Giovanni Lami, originale figura di sound-artist e musicista, si occupa di ricerca elettroacustica occupandosi in particolare di registrazioni ambientali e di "rifiuto sonoro": processi di degradazione, zone liminali e grezze dell'ascolto. kNN è il progetto solista di Renato Grieco, compositore e performer portatore di una stravagante poetica, piena di humor e senso tragico. Composizione di retorica è un lavoro ispirato al volume Composition de réthorique, stampato da Tristano Martinelli in singola copia nel 1601, in cui alcuni personaggi della commedia dell'arte sono presentati in una lingua incomprensibile, miscuglio di latino, volgare, francese e spagnolo, con una forte connotazione comico-grottesca. Così come l'Arlecchino si prende gioco della parola e della narrazione, in Composizione di retorica lo strumento si fa libro bianco attraverso l'uso di un dispositivo ibrido, fatto di nastri magnetici, di microfoni e di dispositivi elettroacustici così come di astrazione numerica, parti logiche e trattamenti numerici.

È curata da DOM- la penultima giornata del festival, sabato 11 maggio. DOM-, progetto nato nel 2013 dalla collaborazione tra gli artisti Leonardo Delogu, Valerio Sirna ed Hélène Gautier, indaga il linguaggio delle performing arts, con una particolare attenzione alla relazione tra corpo e paesaggio, e si impegna nella trasmissione di peculiari pratiche di abitazione, legate allo spazio e al tempo della creazione artistica, attraverso l’ideazione di eventi performativi, seminari, camminate, installazioni, video, reportage fotografici.  Leonardo Delogu, ricercatore sul movimento e il paesaggio, è performer e formatore, e negli anni ha curato molti progetti culturali come ideatore e organizzazione tra cui Ternifestival e Nutrimenti. Valerio Sirna, ricercatore e performer, lavora in qualità di performer con diverse compagnie teatrali, fra cui Teatro Valdoca, Muta Imago, Strasse, Deflorian/Tagliarini e nel 2017 è sul set del film Capri-Batterie, con la regia di Mario Martone.

La giornata inizia alle ore 10,00 con una pratica di body training dal titolo Il corpo liminale e la comunità spontanea e prosegue nel pomeriggio con un talk, Pennichella post-antropocentrica, in cui letture e visioni possono essere condivise quale supporto per orientare il lavoro artistico nell’epoca delle grandi inquietudini e delle narrazioni catastrofiche sulla sesta estinzione. Segue una camminata nel quartiere del Villaggio Artigiano, un viaggio dentro una drammaturgia di spazi in grado di inventare nuovi scenari a partire dall’incontro/scontro tra la percezione somatica del contesto e il milieu culturale del nostro tempo (Camminare come prefigurazione, ore 16,30, Strade del Villaggio Artigiano). Il progetto si mostra come una vera e propria dedica allo storico quartiere di Modena, articolandosi in una visita guidata tra le officine e le case, il verde e le strade, affiancandosi al limite della Massicciata.

Si terrà a OvestLab, alle 21,00, la proiezione del video L’uomo che cammina, film creato da Studio Azzurro, alla presenza di Leonardo Delogu e Alberto Danelli a partire dalla performance DOM- allestita a Milano nel 2018.

Alle 21,30, Leonardo Delogu diagola con uno dei più importanti autori viventi della nostra letteratura, Antonio Moresco, nell’incontro / performance Il Grido/Comizio. Antonio Moresco, ha pubblicato a 46 anni la sua prima raccolta di racconti, Clandestinità (Bollati Boringhieri 1993). Da allora sono numerosissime le opere pubblicate con i più diversi editori. Il Grido (SEM, Milano 2018) si concentra sulla questione dell'estinzione della specie, ovvero sul tracollo che l'uomo attraverso le proprie azioni sta causando a se stesso e al proprio habitat, alterando le sue stesse condizioni di vita; un pamphlet che, citando l'autore «assume via via la forma di un'invocazione, di una risata e di un grido». La scrittura di Moresco, feroce e lucida, ci mette di fronte a un orizzonte estremo di realtà, interrogandoci direttamente sulle nostre responsabilità e chiamando in causa l'intelligenza individuale dii ognuno di noi.

Il tema prosegue nel finale di giornata in forma ribaltata: un party (ore 22.30, Centro Festival) dal titolo Reinvetare la specie che grazie alla musica vuole celebrare la metamorfosi e l’incontro con le alterità vegetali, animali, cyborg, mutanti, aliene, divine e con tutto ciò che ancora non possiamo immaginare.

Domenica 12 maggio, ultima giornata di festival, è a cura di ISABELLA BORDONI, in collaborazione con l’ARCHIVIO ARCHITETTO CESARE LEONARDI.

Originale figura di artista, Isabella Bordoni dà vita a piattaforme collaborative nella relazione tra arti, luoghi, forme dell’abitare, archivi della contemporaneità, con «osservatori» e pratiche di «cittadinanza poetica». È curatrice del «spostamento variabile» art residency + publishing project e dell'Associazione IMAGONIRMIA di Elena Mantoni, che nel 2019 si innesta a Modena sulle sinergie artistiche e la cooperazione tra Amigdala / Festival Periferico / OvestLab / Archivio Cesare Leonardi, nell’ex villaggio artigiano Modena Ovest.

CODE_syntax error_congedo dalla figura 22, installazione e  performance di Isabella Bordoni con Matteo Di Cristofaro, linguista, Christian Mastroianni, compositore, Nicola Fumo Frattegiani, sound designer e Alessandro Perini, sound artist (ore 18,30) riassume tutto il materiale audio del progetto, curato dall’artista per Periferico 2018, F.O.N.D.E.R.I.A. presso Fonderia Ponzoni al Villaggio Artigiano: 21 ore e 48 minuti di discorso sono processati da programmi di conversione della parola, da orale a scritta. Questo trasferimento sposta il tema della presenza al mondo a quello della lingua, entrambi i testi vengono in seguito analizzati secondo parametri linguistici e sonori che inseriscono l’errore nello spazio interpretativo.

L’archivio Architetto Cesare Leonardi, associazione culturale nata con l’obiettivo di preservare, tutelare e divulgare l’opera del celebre architetto modenese, rendendola accessibile attraverso la catalogazione dei materiali presenti nell’archivio e nella biblioteca privata, condivide la curatela della giornata, avviando con l'occasione la settimana di presentazione della Scuola Cesare Leonardi: il 12 maggio, infatti, verrà lanciata la call di partecipazione per il corso di formazione dedicato agli insegnamenti e all'opera del Maestro Leonardi.

Alle 10,00, presso la Fondazione de Mitri la giornata comincia con la visita guidata all’allestimento Cesare Leonardi. Un ripasso, realizzato presso la Fondazione de Mitri (posti limitati, prenotazione obbligatoria).

Parallelamente, negli spazi di OvestLab, si terranno due workshop dedicati allo studio degli alberi leonardiani: Carpinus betulus 16x3, è infatti la reinterpretazione disegnata dell’opera fotografica Carpinus betulus (C. Leonardi, 1962-63), con gli artisti Marino Neri (ore 10.00) e Filippo Partesotti (ore 14.00) presenti in qualità di tutor (costo 20€, prenotazione obbligatoria).

Alle 17,00 Andrea Cavani, architetto co-fondatore di Archivio Leonardi, presenterà la scuola Archivio Leonardi con un incontro dal titolo Il valore della “scuola” per un rinnovamento culturale. L'incontro sarà anche l'occasione per il lancio della call di iscrizione alla Scuola Cesare Leonardi.

Alle ore 21:00 spazio alla performance di Giacomo Cossio, artista il cui lavoro è ispirato dalla volontà di ristrutturare la realtà oggettiva attraverso stratificazioni, sovrapposizioni, assemblaggi di materiali diversi. In Contronatura, performance e installazione presentata al festival, si compirà, davanti al pubblico, un atto di verniciatura di un gruppo di piante con uno smalto sintetico, che vengono trasformate in una selva vegetale e monocroma. L’opera, una volta terminata, viene mantenuta e monitorata. Col tempo, alcune piante, sotto l’azione degli smalto, muoiono, ma la maggioranza, invece, continua incredibilmente a vivere, fiorendo e germogliando, lasciando come residuo, le parti verniciate, quasi fossero “pelle morta”. L'installazione prevede una preventiva raccolta di piante donate dal pubblico (la donazione sostituisce il costo del biglietto) che verranno poi monitorate dallo staff di OvestLab e ce le restituirà ai proprietari nel corso dell'autunno.

Uno sguardo trasversale arricchirà ulteriormente il programma del festival: la redazione di Fionda, rivista semestrale del Villaggio Artigiano di Modena Ovest, si riunirà quotidianamente per compiere un nuovo rito immaginativo: se si possono rigenerare le cellule, gli spazi, i mercati, perché non dare nuovo senso alle parole? L’antico gioco del vocabolario si trasformerà in un percorso di approfondimento e incrocio tra le esperienze e le competenze dei membri della redazione - e di chi vorrà parteciparvi - e le visioni proposte dal festival. Una sorta di laboratorio di pensiero e scrittura che troverà spazio sul prossimo numero della rivista. Durante le sessioni di lavoro, sono previsti incontri con alcuni giornalisti che possano stimolare e contribuire il divertimento e i contenuti del gioco.

Per il programma completo visionare il sito www.perifericofestival.it



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    Data ultimo aggiornamento pagina 2019-05-07 10:58:19
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